L’iconografia del Jowo risale all'immagine originale della Bodhi (illuminazione), custodita secondo il monaco esploratore cinese, Xuanzang, (596–664) nel tempio Mahabodi di Bodhgaya, in India.
L'immagine della Bodhi (illuminazione)
Le principali caratteristiche iconografiche dell'immagine Bodhi (nota anche come immagine Vajrasana) sono: la mano destra nella mudra “toccante la terra”, il corpo e la corona ingioiellati, il vajrasana o trono di diamanti, che rappresenta il seggio su cui Buddha Sakyamuni ottenne l’illuminazione la sede stessa dove Māra, il demone cercò di distoglierlo dal raggiungimento del risveglio. L'immagine della Bodhi rappresenta quindi una visione particolare della soteriologia buddista, l’illuminazione ottenuta dalla vittoria sugli impedimenti.
L'immagine originale della Bodhi fu collocata nel tempio di Mahabodhi, vicino all'albero della bodhi a Bodhgaya, in India.
Mudra
Mudra è un termine sanscrito che significa sigillo, segno o gesto. Sono particolari posizioni delle mani che possono apportare dei benefici sia durante le pratiche religiose che durante la meditazione e le danze sacre.
La storia che l'immagine racconta
Xuanzang, (596–664) il monaco, traduttore ed esploratore cinese ha narrato la storia dell'immagine originale della Bodhi del tempio Mahabodhi di Bodhgaya, situato ad est dell'albero della bodhi, sotto il quale Siddhartha Gautama raggiunse l'illuminazione.
La mudra, nota come "la terra è la mia testimonianza" ( sansc. bhumisparsa mudra), caratteristica del Buddha, è il gesto di toccare il terreno con la mano destra e simboleggia la volontà di raggiungere l'illuminazione, per mezzo della meditazione, resistendo a tutti gli sforzi del demone Mara di tentarlo.
Si narra infatti che Mara nel tentativo di distrarlo dalla sua profonda meditazione mandò le sue seducenti figle, ma il Bodhisattva non gli prestò attenzione, poi Mara inviò un esercito di demoni malvagi per attaccare il bodhisattva, ma Egli rimase saldo e le loro armi furono trasformate in unguenti profumati e fiori. A questo punto, Mara sostenne di avere un merito spirituale superiore al bodhisattva. Il bodhisattva a sua volta chiese a Mara chi sarebbe stato disposto ad attestare i suoi successi spirituali. Facendo un gesto verso il suo esercito riunito, Mara li rivendicò come suoi testimoni e poi chiese al bodhisattva solitario chi sarebbe stato il suo testimone. In risposta, il bodhisattva toccò il terreno con la mano destra, invocando la terra come sua testimonianza. La terra rispose con un fragoroso rombo di ammirazione, spaventando Mara e il suo esercito.
All'alba il Bodhisattva ottenne il risveglio, diventando il Buddha.